Al governo c’è chi vorrebbe uno stop della Cannabis light: sempre più lontani gli obiettivi di una regolamentazione del mercato della Cannabis light e di legalizzazione della Cannabis. Giuseppe Civati addita il silenzio dei 5 Stelle.
Dopo che il sottosegretario alla sanità, Davide Faraone, ha assecondato le affermazioni della ministra della salute Giulia Grillo sulla regolamentazione della Cannabis light, il vice presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, ribadisce in un’intervista la necessità di chiudere gli hemp shop. Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, argomenta la sua dichiarazione specificando che il governo sta favorendo il consumo di Cannabis a scopo ricreativo anche tra i più giovani e che questo fenomeno va assolutamente bloccato. Si augura che Salvini (neanche fosse premier) faccia ritornare la situazione alla normalità, rendendo illegali tali attività.
Intanto Giuseppe Civati, ex PD e fondatore di Possibile, lamenta un quadro della situazione a dir poco ipocrita, sottolineando come l’attuale sotto segretario alla giustizia, Vittorio Ferraresi, 5 stelle, non abbia neanche ribattuto agli sproloqui del ministro Fontana sulla Cannabis e su una futura linea di “tolleranza zero”. Vittorio Ferraresi, ricorda Civati, neanche quattro anni fa presentava un emendamento per la legalizzazione della Cannabis, considerando la faccenda di primaria importanza per il paese e per la salute pubblica. Nella proposta c’era la possibilità di auto produzione e di cedere gratuitamente piccoli quantitativi di Cannabis tra i pazienti/coltivatori. Oggi i 5 stelle, pare stiano guardando le mosse della Lega Nord in un tacito consenso…
Chi sperava in una prossima legalizzazione dovrebbe sperare nella caduta del governo, e anche chi si auspicava una regolamentazione sensata della Cannabis light dovrà aspettare ancora.
di Carolina Arza’
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Se la mettiamo così, noi che abbiamo queste attività dovremmo farci risarcire dallo stato , prima ci fanno investire i soldi e poi ci vogliono far chiudere, roba da matti, ma questa è l Italia.