Borsa della Canapa è una piattaforma B2B per vendere ed acquistare prodotti a base di Canapa, in cui sia potenziali acquirenti e venditori possono incontrarsi.
Di Seguito l’intervista al CEO si Borsa della Canapa, pubblicata per la prima volta sul numero 4 di MJPassion Magazine.
- Chi sei e di che cosa ti occupavi prima di entrare nel mondo della Canapa?
MI chiamo Gino Alfino e sono abruzzese doc. Vivo lungo la Costa dei Trabocchi, un scorcio di mare caratterizzato da acque cristalline e dominato da colline di vitigni e uliveti, dove la mia famiglia da 3 generazioni produce vino e Olio Extra Vergine di Oliva.
La mia preparazione accademica è di tipo chimico ma la mia passione per l’informatica ha preso il sopravvento, e quindi mi occupo di programmazione informatica e marketing, specializzato in e-commerce, per diversi brand italiani.
- Come ti è venuto in mente di fondare la Borsa della Canapa?
Lavorando come sviluppatore e specialista in web marketing, mi sono reso conto della mancanza, all’interno del panorama italiano, di un vero punto di incontro tra domanda e offerta all’interno del settore della Canapa. Sono Cresciuto in una famiglia che ha basato la propria vita sull’agricoltura e conosco bene i sacrifici che questo stile di vita comporta, soprattutto per quanto riguarda il fattore economico ,che in Italia non rende giustizia a questo settore che è quello che che regge e sui cui si dovrebbe basare l’economia italiana.
Da questo piccolo ragionamento ho voluto realizzare un portale che desse la possibilità anche al piccolo agricoltore di poter vendere e trovare nuovi contatti commerciali per i propri prodotti senza intermediazioni. Vorrei dare la stessa possibilità di crescita sia al piccolo che al grande produttore.
Come dico sempre sul mio progetto: “Borsa della canapa – nata dai coltivatori per i coltivatori”
- Di che cosa si occupa precisamente e a chi è rivolto il tuo servizio?
Il portale è aperto a tutti. L’Assoluto protagonista è sicuramente il contadino che popola la vita dello stesso sito web. Con pochi click ogni produttore potrà inserire in maniera chiara e del tutto libera la propria produzione, sia già pronta che ancora in fase di maturazione e raccolta.
Il secondo grande protagonista è sicuramente il “buyer” che con altrettanti pochi click potrà trovare il proprio nuovo futuro fornitore di materia prima. Parliamo di un pubblico molto ampio che comprende commercianti, proprietari di growshop, piccole e grandi aziende di trasformazione. Un altro importante ruolo risiede nella promozione anche di altri prodotti, quindi non necessariamente solo infiorescenze. Ci sarà anche una sezione dedicata alla vendita di semi, piantine e attrezzature per la coltivazione. È un portale 100% B2B dove tutte le parti in gioco avranno un sicuro interesse e molteplici vantaggi facendo una semplice iscrizione.
- Entrando sul tuo sito non c’è spazio per le infiorescenze estere… cosa pensi succederà al mercato straniero dopo il raccolto made in Italy di quest’anno?
Da professionista nel web marketing posso dire che in Italia siamo ancora all’inizio. Abbiamo sicuramente una percezione di boom economico del settore ma credo che siamo solo all’inizio di una grande rivoluzione. Il mio personale pensiero sull’Europa può essere riassunto in poche righe: gli importatori europei ci stanno osservando con grande attenzione sia per le infiorescenze di qualità, ma anche nello sviluppo della nutraceutica del settore.
I paese europei sono ghiotti del nostro comparto agricolo e sicuramente le infiorescenze italiane avranno un successo decisamente importante, ma saremo anche sotto la lente di ingrandimento da parte loro per guadagnarci un posto di rilievo nel panorama internazionale della produzione light.
Quanti iscritti conta la Borsa della Canapa ad oggi?
Attualmente abbiamo iscritti 300 coltivatori italiani e circa 120 buyer divisi tra commercianti, growshop o semplici professionisti che cercando materia prima direttamente alla fonte. Si parla anche di bar, svaposhop e tutte quelle attività che possono ottenere un nuovo bacino di business per la propria attività.
- Quali sono le domande più frequenti che ti vengono poste dai potenziali clienti?
Più che domande cercano informazioni di mercato, ossia dove comperare semi, informazioni sui prezzi medi di vendita e soprattutto come iniziare una coltivazione.
Sono tanti i coltivatori interessanti ma c’è ancora poca formazione di livello per il settore stesso. Stiamo pensando infatti di creare sezioni tematiche che aiutino gli interessati a reperire tutte le informazioni che cercano, a tal proposito ipotizziamo anche dei corsi di coltivazione specifici, regione per regione.
- Lavori anche all’estero ma sempre partendo da prodotto italiano, chi sono/saranno i maggiori acquirenti?
Credo che la Svizzera, Germania e Slovenia siano i paesi che più possano avere attrazione verso il nostro prodotto.
- Come pensi si evolverà la situazione delle infiorescenze dal punto di vista legale, in Italia?
Spero in una piena legalizzazione in tempi brevi: tenere a freno questo settore è davvero un grande autogol. Non parliamo di legalizzazione fine a se stessa (come intrattenimento) ma, da agricoltore, posso dire che sicuramente la nostra esperienza nel campo dell’agricoltura e innovazione tecnologica possa trasformare l’Italia da piccola entità a grande protagonista a livello europeo. La legalizzazione sarebbe un primo passo contro la criminalità organizzata e soprattutto una grande boccata d’aria per gli agricoltori italiani che vivono un momento di forte crisi, dovuto principalmente alle importazioni in Europa e in Italia di prodotti extra UE. Inoltre, la legalizzazione catapulterebbe l’Italia in una nuova era in fatto di diritti civili. Affrontare e vincere questo tema porterebbe sicuramente ad un nuovo modo di discutere in democrazia dei diritti fondamentali dell’individuo.
- Pensi che sarà conveniente un domani dedicarti anche ad altri derivati della Cannabis, come il seme, la fibra, il canapulo?
Quello è il futuro! Al momento, stiamo attraversando un piccolo boom economico apportato dalle infiorescenze da semi certificati, che hanno dato spazio mediatico alla rivalutazione di questa coltura. Ma il vero passo avanti sarà quello di puntare sullo sfruttamento del 100% della pianta. La fibra e i semi sono una incredibile risorsa già ampiamente affermata, la nutraceutica ce lo conferma, così come lo sviluppo della bioedilizia. Nei prossimi anni la domanda di fibra, farine, oli e semi aumenterà in maniera esponenziale.
Credo che il miglior investimento per un’azienda agricola ad oggi sia proprio quello di creare progettualità preparandosi alla futura richiesta di materie prime, derivati e lavorati che il mercato stesso richiederà: la Canapa non deve passare solo per le infiorescenze ma va espressa nella totalità del suo potenziale.